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"Fai del bene e scordatene": la differenza tra aspettativa e riconoscenza!

 


Fai del bene e scordatene...

Me lo diceva sempre mia nonna quando mi capitava di raccontarle che avevo fatto un favore ad un'amica e che quando poi era servito un favore a me, quella stessa amica non si era comportata con me allo stesso modo.

O meglio, non come io avrei voluto. Non come io mi sarei aspettata.

Il detto che mi ripeteva mia nonna era semplice, semplicissimo. Ma col tempo l'ho decisamente interiorizzato e dopo anni (decenni!) ho finalmente compreso ciò che tentava di farmi capire!

Se voglio o posso fare qualcosa per il mio prossimo, sia esso un'amica, un familiare, un collega o anche semplicemente un cliente, io DEVO farlo. Ma non perchè in me nasca poi l'assurda, insensata e ingiustificata pretesa di meritarmi una contropartita.

Non devo fare un favore a qualcuno solo perchè mi auguro che quando io avrò bisogno di qualcosa, quel qualcuno farà lo stesso per me. Per tanti motivi, uno su tutti: non siamo tutti uguali.

E quel "fai del bene e scordatene" assume un significato ancora più ampio se rapportato al concetto di riconoscenza. Mi spiego.

Faccio un favore o una gentilezza a qualcuno. Punto. Finisce lì.

Quel qualcuno se ne ricorderà un giorno? Sarà grato per quel gesto magari banale o magari no, che però in quel momento per lui è stato importante... e mosso da riconoscenza vera e genuina, mi restituirà il favore?

Risposta: non è detto. Semplice!

Non dobbiamo fare nulla per nulla. Non dobbiamo aspettarci niente, non dobbiamo dare nulla per scontato e non dobbiamo fantasticare su un eventuale roseo epilogo nei nostri confronti.

Comportiamoci come ci detta il cuore e la coscienza, perchè sono gli unici ai quali dobbiamo rendere conto. 

Comportiamoci come crediamo sia giusto fare nei modi e nei tempi che riteniamo opportuni.

Non aspettiamoci riconoscenza e nemmeno un GRAZIE. Perchè non l'abbiamo fatto per quello.

Ma solo perchè in quel momento, in quel preciso istante, ci siamo sentiti ben disposti e in grado di farlo.

Quante volte abbiamo fatto qualcosa e non ci siamo sentiti nemmeno dire GRAZIE? Quante volte abbiamo creduto di poter essere utili e di poter guadagnare quantomeno la "riconoscenza" del nostro prossimo? 

Tante? Troppe? Ma di chi è la colpa? E' solo nostra! Colpa delle nostre aspettative troppo elevate, colpa di un mal celato senso di supposta modestia o, addirittura, colpa di una educazione al contrario che ci impone di aspettarci dal prossimo il medesimo trattamento che abbiamo riservato loro.

Non esiste una vera e propria soluzione per mettersi al riparo da delusioni e frustrazioni.

Credo che l'essere totalmente disillusi e disincantati ci renda alla lunga anche (ahimè) tremendamente freddi e insensibili, anche se in realtà siamo l'esatto opposto!

"Fai del bene e scordatene" diceva mia nonna.

Fai un favore se puoi, concedi una gentilezza, sii utile e fallo spontaneamente.

Quando hai finito, dimenticalo. Se un giorno qualcuno ti dirà grazie o ti dimostrerà riconoscenza, sarà un "di più". Sarà un qualcosa di inatteso e imprevisto e per questo ancor più apprezzato e stimato.

Ma non lasciare mai che il tuo essere utile o le tue gentilezze disinteressate diventino il bersaglio di persone meschine e ipocrite. Perchè purtroppo gli approfittatori sono sempre dietro l'angolo.

E ormai, dovremmo saperlo: essere disponibili, non significa essere a disposizione.

 

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