"Volevo chiamarti, ma non ho avuto tempo!".
"Non ho risposto al tuo messaggio perchè non ho trovato un minuto per farlo...".
Etc, Etc, Etc...
No dico ma... stiamo scherzando?
Il tempo è una delle cose più preziose che abbiamo. E proprio come tale, sembra non bastarci mai.
Abbiamo 24 ore a disposizione ogni giorno. Ma se ne avessimo 30, o 40, riusciremmo lo stesso a non fare tutto?
Mi verrebbe da dire che è tutta questione di pianificazione. E in effetti lo è. Ma se creare un planning trimestrale o mensile è troppo complicato e, per certi versi, scoraggiante... proviamo a farne uno settimanale.
Io impiego 15 minuti di tempo ogni domenica per pianificare ciò che devo fare nei 7 giorni successivi.
Ho stabilito dei macrogruppi (lavoro, famiglia, hobby/passioni), che suddivido poi in più piccole attività che mi concedono di spezzettare gli impegni e renderli più gestibili e "digeribili" all'interno del blocco giornata.
Fin qui tutto ok. Tutto fila liscio e il discorso non fa una piega.
Ma poi ci sono gli imprevisti, gli eventi inattesi, gli avvenimenti non calcolati che si prendono quel "pezzo" di tempo che avevamo deciso di dedicare ad altro... e in quel caso che si fa?
Esempio.
Sono le 8 di sera e mi siedo alla mia scrivania per scrivere un blog. E' mercoledì ed è il tassello della giornata che ho scelto di dedicare a questa mia passione, la scrittura, all'interno del mio planning settimanale.
Ad un certo punto, sul PC si apre la chat di WA: è una carissima amica e collega.
Mi racconta che ha un progetto, che vuole condividerlo con me... iniziamo a scambiarci idee.
E i minuti si trasformano in 2 ore.
Il tempo da dedicare al blog è finito e non ho scritto una parola. In cambio ho in testa tante idee che non vedo l'ora di mettere a frutto.
Come considero la serata?
Persa: mi toccherà ricollocare il blog togliendo tempo ad altro.
Oppure... guadagnata! Senza volerlo ho condiviso ed appreso idee che saranno utili anche a me!
IL TEMPO E' CIO' CHE NOI SCEGLIAMO DI ESSERE E DI FARE IN RELAZIONE A CIO' CHE ACCADE INTORNO A NOI.
Se ricevo un messaggio da un'amica, lo visualizzo e non le rispondo perchè non ho tempo, sto facendo un torto a lei. Ma anche a me.
Allora devo chiedermi: quanto è importante quell'amica da non riuscire a trovare un minuto di tempo per risponderle? Anche solo per dirle "ehi, ora sono un po' presa. Possiamo sentirci con calma in un altro momento?". E poi PIANIFICARE quel momento. Non lasciarlo cadere nel vuoto!
Non c'è niente di peggio che sentirci dire:
Appena ho un attimo, ti chiamo...
Appena ho un attimo, ti scrivo...
Passano i giorni, le settimane... e nulla.
Significa che non abbiamo TROVATO quel tempo? O che non ci interessava cercarlo?
Allora perchè prenderci in giro?
Perchè è dannatamente più elegante.
Perchè ci fa sentire a posto con la nostra coscienza.
Perchè ci permette di sentirci perfettamente organizzati e in linea con ciò che ci eravamo prefissati di fare.
Quindi, non rispondiamo.
E magari ci perdiamo occasioni, opportunità, scelte che potrebbero cambiare il corso delle cose.
Il famoso treno che passa solo una volta e al quale non possiamo permetterci di dire:
ADESSO NON HO TEMPO, RIPASSA PIU' TARDI!
Morale della favola?
Pianifica il tuo tempo, ma non lasciare che la sterile pianificazione tolga tempo alle sfumature della tua tela.
Potrebbero essere insignificanti. O essere il tocco che mancava a quella tela per renderla perfetta!
1 commento:
Il tempo è un compagno di vita fhe dovrebbe essere intangibile eppure è -a tratti- opprimente come una di quelle coperte pesanti, di lana grezza che ti graffiano la pelle. Le pianificazioni accurate aiutano sicuramente le persone che hanno tante, troppe cose, da fare e che vogliono evitare l'effetto pallina da flipper. Ammetto che parto con le migliori intenzioni di pianificazione ma probabilmente c'è qualcosa nel mio DNA che mi limita. Spesso mi sento come una di quelle persone che arrivano sempre in ritardo ma ci arrivano con l'affanno di sapere di esserlo, nuovamente. Nella mia mente scandiscono le cose che devo fare e l'ordine in cui andrebbero fatte e poi semplicemente (non sempre ma si) : mi perdo. E mi dispiace perché la sensazione di sconfitta mi brucia. Mi brucia aver corso con affanno per fare ogni cosa sapendo di averne lasciate indietro altre. Quando mi accorgo di questa apnea mi fermo, respiro, riparto a pianificare.
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