Sembra una barzelletta, una frase
portata all’estremo per pura ilarità o addirittura un pesce
d’Aprile… ma vi assicuro che è quello che mi è capitato di
sentirmi dire proprio qualche giorno fa mentre ero intenta e serena a
lavorare nel mio negozio.
Diciamo che una domanda del genere
avrebbe fatto irritare anche Santa Chiara perché dai, diciamocelo,
in un colpo solo tocca due tasti molto delicati e cari a noi donne:
peso e maternità.
Posto che non potevo permettermi di
mandare a zappare la simpatica ed incauta acquirente, con non troppa
nonchalance le ho risposto che no, non ero incinta e che (mah!) tutto
sommato non mi sembrava di essere particolarmente ingrassata
(grrrr!).
Tuttavia quelle sue parole mi
rimbombavano in testa e non riuscivo a togliermele dai pensieri;
così, una volta a casa, ho analizzato il tutto a mente fredda…
mentre sudavo sul tapis roulant e maledivo con tutta me stessa il
genere umano e la sua maleducazione – ho detto che avrei
riflettuto, non che avrei porto l’altra guancia!!!
Parliamo di peso: è vero, dopo la
gravidanza non sono mai più tornata al mio peso forma di quando
avevo 26 anni, ma anche ora che ne ho 37 non mi sento grassa! Sono
una donna “formosa” e piaccio a mio marito. Punto.
Per quanto riguarda invece
l’appunto “gravidanza” devo dire di essere stata colpita sul
vivo. Ho avuto Kikka, miracolosamente. Non potrò avere altri figli.
Ogni volta che qualcuno mi chiede
se sono incinta o “quando farai il secondo?”, beh… è una
ferita che si riapre. Nonostante io ci abbia messo testa, cuore e
anima per elaborare questa sorta di lutto, questa mancanza, dapprima
percependola come senso di colpa, poi come sfiga immeritata e crudele
e poi semplicemente come lo scorrere della vita che per me ha voluto
questo, ma che sicuramente mi riserva ancora tante sorprese.
Dunque, veniamo al punto cruciale
delle mie riflessioni: perché la gente non si fa i cazzi suoi? Quale
maligno e inconcepibile meccanismo scatta nella testa di una persona
che, senza mezzi termini, ti bastona non una, ma ben due volte con le
sue assurde parole?
Ho provato a rispondermi in vari
modi:
- Colpa dell’ignoranza. Non è che una persona intelligente sia più sensibile o più empatica, ma forse mette maggiormente in conto le effettive problematiche che ci possono essere dall’altra parte e conta fino a 10 prima di sparare a zero;
- Potrebbe essere maleducazione pura e semplice. Non tutti abbiamo avuto la fortuna di ricevere un’educazione dai nostri genitori o da chi si presuppone ne abbia fatto le veci, quindi paradossalmente non siamo in grado di discernere una domanda da un’offesa bella e buona!
- E se fosse invidia? Denigriamo chi ci troviamo di fronte perché in lui / lei riconosciamo quel qualcosa che in noi stessi non vediamo. Esempio: magari se tu sei in sovrappeso, ti senti meglio se fai sentire grassa anche me, della serie “mal comune, mezzo gaudio”.
- Sei semplicemente un rompiscatole che sfotte e che nella vita prova godimento nel ferire il prossimo, credendo oltretutto di essere simpatico ed esilarante. Ahimè, è una realtà atroce ma temo esistano anche questo tipo di persone.
Detto ciò… io non mi sognerei
mai di fare uscite del genere! Per tanti motivi: perché sono
educata. Perché so come ci si potrebbe sentire. Perché le parole
feriscono molto, molto più di uno schiaffo.
E invito anche voi a non fare
domande del genere. Non sappiamo chi ci troviamo di fronte: una
persona con problemi di alimentazione? Una persona con reali e
comprovati disturbi fisici? Una persona che non può avere figli? O
magari una che suo malgrado ha appena subito un aborto?
Care amiche, a volte un bel
silenzio è più prezioso e assai più apprezzato di un complimento.
Impariamo a morderci la lingua e ad entrare in empatia con chi ci sta
di fronte. Per evitare di offenderlo e di aprire un conflitto
assolutamente evitabile.
Il mio consiglio di oggi è: chi si
fa i cazzi suoi campa 100 anni!
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