Eccomi di nuovo qui... dopo quasi un mese di assenza. E' incredibile quanto il lavoro, la famiglia, la casa, riescano ad assorbire una persona, tanto da non trovare il tempo di sedersi 10 minuti, formulare un pensiero e trasferirlo su carta... o nel mio caso, su pc.
In ogni caso rieccomi qua... e non permetterò più che gli impegni mi distolgano dalla mia grande passione di tutti i tempi.
Oggi vorrei parlare di rancore, di quando ci arrabbiamo, non risolviamo, lasciamo le cose in sospeso e coviamo nel nostro animo sentimenti negativi e assolutamente controproducenti!
Ve ne parlo perchè mi è capitato proprio qualche giorno fa di avere una accesa discussione con una persona. Io non pensavo di avere torto, ma neanche del tutto ragione. Lei invece insisteva nel voler portare la ragione a tutti i costi dalla sua parte. Ci siamo "scannate" per un quarto d'ora, mandate a quel paese e poi via... ognuna per la sua strada.
Eppure, dopo nemmeno 5 minuti che se n'era andata, già sentivo di non essere a posto con me stessa... ragione o no, quel malessere dato dall'aver lasciato le cose in sospeso, mi attanagliava a tal punto dal decidere di prendere in mano il telefono e chiamarla. Cosa le avrei detto, al momento non lo sapevo. Chiederle scusa non mi sembrava nemmeno del tutto corretto, in fondo non ero certa di avere tutto quel torto che lei voleva affibbiarmi! Di contro mi rendevo conto che, tutto sommato, forse qualche ragione poteva averla anche lei.
Mi rispose al telefono con un tono misto tra lo stupore, il seccato e... un non so che di "mi hai chiamato per scusarti o per continuare la lite?".
Va beh... accenno inizialmente al fatto che mi dispiaceva di aver lasciato la discussione in sospeso senza essere addivenute ad un accordo; proseguo con l'infilare una alla volta le mie ragioni con calma e disinvoltura cercando di vendergliele meglio che posso! Ma all'improvviso mi interrompe, alza un pò la voce, mi contraddice e sta per cominciare la sua tiritera, quando con tutta la calma che avevo (e non so nemmeno dove essere andata a prenderla), le dico "fammi finire, poi parli tu".
Incredibilmente mi lascia finire. Termino. Poi lei mi dice il suo punto di vista. Ed io non la interrompo.
Non ci crederete, ma al termine... entrambe abbiamo fatto un bel respiro. Ed è stato come trovarci a metà strada: io non avevo ragione nè torto. Ok, ma lei neppure.
Non solo: ha concluso dicendomi "sono contenta che tu mi abbia chiamata, significa che ci tieni! avresti potuto non farlo e tenerti le tue ragioni".
Questa frase mi ha colpita molto. E mi ha fatto riflettere!
Pensate a cosa sarebbe successo se io non l'avessi chiamata...
Magari non l'avrebbe fatto nemmeno lei... per chissà quanto tempo!
Non ci saremmo sentite per un indefinito tempo, pensando le peggio cose l'una dell'altra ed occupando i nostri pensieri ed il nostro animo di pura energia negativa! Che spreco!
Invece... è bastato mettersi in gioco, giocare a carte scoperte, senza aver paura di rimetterci, ma semplicemente cogliendo l'occasione per un chiarimento pacifico e costruttivo.
E' ovvio, tutto questo l'ho fatto perchè la persona dall'altra parte mi interessava!
Non dico che non debba essere fatto con TUTTI ma solo con alcuni. Certo è che non tutti meritano i nostri pensieri, positivi o negativi che siano. E quindi l'importante è saperci dosare anche in questo.
Se pensiamo di aver subìto un torto, ma la persona dall'altra parte non merita uno straccio di chiarimento nè tantomeno di compromesso, allora cerchiamo di eliminare subito la negatività dal nostro animo e dalla nostra mente. Non ne vale la pena.
Siamo in autunno dopotutto... quale miglior periodo per tagliare i rami secchi!
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