Scrivimi, confrontiamoci, parliamone!

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Denaro = felicità? Come sempre è questione di punti di vista, parliamone!


Una volta davo per scontato che fosse così: i soldi non danno la felicità. Punto.
Forse quando ero più giovane, disillusa, ancora convinta che il mondo fosse un luogo felice dove persone totalmente diverse tra loro potessero convivere in armonia.
E non è che crescendo sia diventata più cinica, fredda o disincantata.
Semplicemente valuto le cose in modo diverso e, come mi piace sempre fare, da diversi punti di vista.

Non è che i soldi comprino la felicità, ecco, di questo sono ancora abbastanza convinta. Ma i soldi comprano cose... e se per essere felici dobbiamo avere cose, beh allora in quel caso siamo a posto: per essere felici, ci "bastano" i soldi.

E' anche vero però, come diceva il caro vecchio Schopenhauer, che non appena un desiderio viene soddisfatto, ecco che ne arriva un altro che ci fa immediatamente accantonare il precedente, in una catena senza fine che porta l'uomo ad essere perennemente insoddisfatto.

Eppure conosco famiglie di 5 persone con un solo stipendio (magari da operaio) essere sempre felici e spensierate.
E famiglie invece di 3 persone - passatemi il termine - piene di soldi, ma tremendamente grigie e tristi.
E pensate che se la famiglia da 5 avesse 2 due soldi in più, non sarebbe più felice?
ESATTO! Sarebbe "più" felice, più di quello che è già. Perchè così come sta, lo è già.
Alla famiglia da 3 invece, date più denaro: rimarrà immutata. Perchè ha già tutto (o pensa di averlo) e non lo sa. Non lo apprezza, lo da per scontato e non si rende conto dell'incredibile agio in cui vive.

Non voglio dire che i soldi non siano utili e che con essi la vita non possa essere quantomeno più semplice.
Pensiamo ad un malato: magari con i soldi non guarirà, ma avrà la possibilità di avere una confortevole camera privata in ospedale, di accedere a visite specialistiche a pagamento in minor tempo (a volte con la mutua si rischia di schiattare prima di essere visitati), o addirittura potrà permettersi di viaggiare alla ricerca di cure alternative (perchè no?) altrettanto efficaci e sostitutive a quelle tradizionali.

O pensiamo invece ad un bimbo i cui genitori in carriera lavorino tutto il giorno lasciandolo a casa con le migliori baby sitter e che, per farsi perdonare della loro assenza, lo ricoprano di giocattoli e regali ad ogni piè sospinto. Un bimbo del genere crescerà con la consapevolezza che per avere un qualcosa non sarà necessario "sbattersi", ci penseranno i suoi ad accontentarlo. Ma allo stesso tempo rimarrà in lui la sensazione che avrebbe preferito un pomeriggio in compagnia dei suoi genitori piuttosto che di un'estranea, per quanto pluri-referenziata!

Che dire? I soldi servono e possono agevolare tante situazioni. Ma non possono in alcun modo sostituire le persone, l'affetto, l'amore. E non possono, categoricamente ed in alcun modo, comprare il tempo.

Quindi se mi chiedessero se desidererei avere in regalo un milione di euro, non farò la moralista e vi dico senza indugi che risponderei di sì.
Ma so già che se non avessi mia figlia, mio marito o comunque la mia famiglia con la quale condividere una tale fortuna, potrei anche trascorrere la vita a comprare "cose" per riempire la mia lussuosa casa... ma rimarrebbe sempre, comunque, irrimediabilmente vuota.

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