Scrivimi, confrontiamoci, parliamone!

Nome

Email *

Messaggio *

Essere felici per qualcuno! E' possibile? A me è successo...


C'è stato un tempo in cui credevo che l'empatia, quella vera, non esistesse. Che fosse un sentimento umanamente impossibile da provare. Ed ero convinta di questo perchè credevo che una persona, per provare le stesse sensazioni e gli stessi sentimenti di un'altra persona, dovesse materialmente provare la stessa situazione, non solo immaginarla. Ma provarla e sperimentarla sulla propria pelle.

Facciamo un passo indietro... cosa significa esattamente empatia? Perchè magari ne parliamo ma non ne conosciamo l'esatto significato.
Wikipedia ci illumina dicendoci che "l'empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Significa sentire dentro, ad esempio mettersi nei panni dell'altro ed è una capacità che fa parte dell'esperienza umana ed animale".

Ora, io credo che provare le stesse sensazioni di un'altra persona, in modo puro ed incontaminato sia difficilissimo, per non dire impossibile.
Facciamo esempi concreti e spicci per capirci.

Il nostro vicino di casa vince un milione di euro al Superenalotto. Siete felici per lui, vero? o anche invidiosi? e un pochino incazzati perchè dai, porca miseria perchè lui si e voi no? ecco la contaminazione dei sentimenti.

Altro esempio: una conoscente vi chiede cosa mai aspettate a fare il secondo figlio. Umilmente le spiegate che non potete più averne per comprovati motivi clinici. Lei si dispiace, è triste per voi, ma in lei si innesca anche un meccanismo di pena e compassione. Lei pensa "per fortuna io posso".
Ecco un'altra contaminazione.

Quindi questo a cosa porta? Mi porta a credere che l'empatia vera, pura e incondizionata sia difficilissima da provare. Pur essendo una sorta di sentimento umano, io credo che rarissime volte si riesca a provare nella vita. E, sempre secondo me, ci sono persone che non l'hanno neanche mai provata.

Eppure, a me è successo. Quando meno me l'aspettavo. E' accaduto. E tenterò di spiegarverlo, anche se devo ammettere che non ci sono parole semplici per verbalizzare un concetto tanto astratto e profondo.

Qualche settimana fa siamo stati informati da una delle coppie che ha seguito il corso per l'adozione con  noi, che erano stati contattati dal Tribunale per un possibile abbinamento. Fin qui devo dire di aver accolto la notizia con eccitazione, ma senza lasciarmi troppo trasportare dall'entusiasmo perchè, come ben sappiamo, la telefonata non sempre corrisponde ad un abbinamento certo. E' sicuramente uno step importantissimo, ma non è detto fino all'ultimo che sia quello definitivo.

Ok, per qualche giorno ci ho pensato, chiedendomi come si sarebbe evoluta la vicenda. Fino al giorno in cui la coppia ci ha confermato di essere stata prescelta per l'affido dei minori.
Ecco, in quel momento, ho provato una gioia immensa, da pelle d'oca, una sensazione di benessere e di assoluta positività!
Non mi è passato  neanche per l'anticamera del cervello il quesito: "Perchè loro si ed io no?" nessuna sfumatura di invidia, seppur minuscola ed impercettibile, è riuscita ad infiltrarsi nel mio IO
Ho fatto un pensiero, in realtà, molto semplice e lineare: io ho già provato l'esperienza del diventare genitore, dell'essere mamma. Ed è una cosa così immensa, così profonda, un'esperienza così emozionante e che invade così radicalmente e totalmente ogni angolo della tua vita, della tua persona, del tuo corpo e della tua mente, che l'apprendere che anche un'altra coppia che tanto lo desiderava (e che per qualsivoglia motivo ancora non l'aveva ancora provato...) avrebbe finalmente potuto provarlo, beh, è stata un'emozione unica. Sapere che anche loro, che tanto lo desideravano e soprattutto tanto lo meritavano, avrebbero potuto provare la gioia di essere mamma e papà, mi ha invasa di gioia vera e sincera. Credo di non avere mai provato un'emozione tale.

Vuoi perchè anche io per motivi fisici e clinici, dopo la Kikka (che comunque è già di per sè un piccolo miracolo) ho dovuto dire addio alla speranza di avere altri figli biologici; vuoi perchè dopo un percorso condiviso di esperienze, incontri, colloqui e sedute di psicanalisi, abbiamo finalmente visto concretizzarsi per qualcuno di noi l'obiettivo finale, il traguardo tanto agognato; vuoi perchè prima di tutto e sopra ogni cosa, ci sono i bambini. E sono certa che con P. e S. abbiano trovato una famiglia vera ed autentica che saprà circondarli di amore e serenità.

Insomma, mettetela come volete.
Io sono felice. Per loro e con loro. Felice per tutti e quattro. Ed auguro loro ogni bene.
Le ottime premesse non mancano!
Ad maiora!

Nessun commento: