E’ meglio non aspettarsi nulla per
non rimanere disillusi, oppure credere sempre e comunque che il
nostro prossimo possa stupirci, al di là delle nostre più rosee
aspettative, rischiando però cocenti delusioni, se questo non si
verifica?
L’animo umano è quanto di più
sfaccettato e complesso ci sia al mondo.
Siamo felici, un attimo dopo la
tristezza ci divora. Ci fidiamo di persone che ci promettono la
felicità. Poi la delusione per quello che non hanno saputo o voluto
darci, ci opprime il cuore.
Io non ho consigli, né proverbiali
massime da elargire.
Io per prima sono nota per essere una
persona “forte”, una persona che non si abbatte e che vede sempre
il bicchiere mezzo pieno.
Le vicende della vita mi hanno portato
ad un’alternanza di momenti brutti e belli, come tutti credo.
Ma ho fatto in modo che i momenti
belli mi riempissero, mi dessero carica ed energia, una riserva in
più, diciamo, per fronteggiare anche l’avvento di momenti meno
felici.
Credo sia questo il segreto per non
lasciarsi sopraffare dallo sconforto. Non bisogna aspettarsi 100 e
poi rimanere delusi 200 se non arriva ciò che ci aspettavamo.
Il punto sta nel non aspettare
affatto. Nessuna aspettativa, nessuna richiesta.
Perché nel momento in cui ci
aspettiamo qualcosa, automaticamente siamo insoddisfatti di quello
che già abbiamo. Mentre è proprio per quello che dovremmo gioire.
Ciò che abbiamo è esattamente ciò
che meritiamo e che ci deve bastare.
Tutto ciò che arriva in più, non
richiesto, non atteso… quello è un dono.
E proprio perché non atteso, sarà
due volte più gradito ed apprezzato.
Una persona nuova che entra nella
nostra vita e ci illumina di buonumore, un complimento
disinteressato, un abbraccio, un biglietto di auguri… le sorprese
sono il sale della vita. Ed è bello riceverne.
L’importane è non vivere
aspettando, rischiando di non dare il giusto valore ad un presente
che già di per sé stesso è un dono. E come tale va considerato ed
accettato.
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