Sei d'accordo con questa affermazione?
O credi sia piuttosto un alibi per permettere a noi stessi di non fare i conti con la nostra coscienza?
Mi spiego: se dico a me stesso "dai fallo, così sarai felice", chi se ne importa se per soddisfare la mia felicità, per raggiungere i miei obiettivi, mi toccherà calpestare altre persone, i LORO obiettivi, i loro sentimenti...?
In realtà credo che il confine sia molto sottile, sottilissimo. Quasi impercettibile.
Se poniamo attenzione ai sentimenti altrui, alle esigenze delle persone, ai loro bisogni, finiamo molto spesso per mettere in secondo piano i nostri. Finiamo con lo sminuire ciò che ci renderebbe felici, per dare spazio, tempo e importanza a ciò che invece desiderano gli altri.
Questo fa di noi persone empatiche, "misericordiose", premurose... o piuttosto ci rende dei martiri?
Possiamo realmente dire a noi stessi: metto in primo piano la mia felicità a costo di far male agli altri?
Io credo che la nostra coscienza ce lo impedisca. Credo che anche solo per il fatto che ci stiamo ponendo il quesito, già solo per quello dimostriamo di avere una sensibilità maggiore di quella che vorremmo far credere, persino a noi stessi. Probabilmente non ce la faremmo.
In verità io credo che la felicità sia raggiungibile e che possa essere completa solo quando siamo certi di averla raggiunta in modo "onesto", senza aver deliberatamente calpestato qualcuno per ottenerla.
Non crediamo noi forse che la verità ci renda liberi? Che la felicità ci renda superiori rispetto alla mediocrità che vive in terra? Che essere realizzati ci renda in qualche modo immuni da sterili polemiche e da piagnistei inutili?
Io credo che nel momento in cui troviamo la nostra strada, o anche solo nel momento in cui decidiamo quale sia il nostro percorso, ecco che tutto ciò che è intorno a noi, che ci frena e ci limita, assume contorni indefiniti, quasi come se ignorarlo, lasciarcelo alle spalle, sia la cosa più giusta da fare, per raggiungere la felicità.
Eppure, come dicevo prima, la felicità è una nostra responsabilità. E come tale va gestita con coscienza.
Vuoi fare una cosa perchè sai che ti renderà felice?
Falla!
Ma sarai altrettanto felice sapendo che per esserlo, avrai rovinato la felicità altrui?
E gli altri, si porrebbero la stessa domanda nei tuoi confronti? Se ti dicessi "NO" la tua opinione cambierebbe?
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