Ebbene, come reagire alla cosa per non portarsi dentro un fardello di rabbia assolutamente deleterio per la nostra serenità interiore e decisamente fastidioso anche per il fegato?
Vediamo 3 possibili scenari che si profilano all'orizzonte.
Premesso che si tratti di un litigio, come lo definisco io, di lieve/moderata entità. Ovvio che se la miccia che ha innescato il botto ha radici profonde ed è molto grave, allora merita un capitolo a parte di cui magari parleremo in seguito.
Veniamo a noi.
1. ABBIAMO RAGIONE o almeno di questo siamo assolutamente convinti. Rimaniamo quindi arroccati sulle nostre posizioni ed attendiamo che il partner muova la sua pedina per primo. E' lui che ha sbagliato, è lui che deve fare la piega e tornare indietro per instaurare una riconciliazione. Non ci muoveremo dal nostro castello finchè lui non busserà. In quel caso, e solo in quel caso, abbasseremo con diffidenza il ponte levatoio e vedremo di far passare lui e la sua bandierina bianca di resa incondizionata.
2. ABBIAMO TORTO e già il fatto di ammetterlo è una gran cosa vivaddio! Ora si tratta solo di ammetterlo anche con lui, oltre che con noi stessi. E questo, ahimè, è molto più difficile, perchè implica il doversi spogliare davanti a lui di tutte le nostre certezze e sicurezze per dirgli che lui, ebbene sì, ha RAGIONE. Che fatica! Ma possiamo farcela!
3. Questo è ovviamente il caso più delicato. Abbiamo ragione o pensavamo di averne, potremmo avere torto ma non ne siamo sicure. Ci dispiace per i toni aspri che abbiamo usato e quindi, anche se potevamo avere ragione, grazie ai nostri modi rudi e non sempre convenzionali, siamo passati dalla parte del torto. Insomma, la confusione regna sovrana nella nostra testolina e non sappiamo che fare.
Ma una cosa è certa, parlo per me, odio il mutismo e il "perdere tempo". Le situazioni in bilico non portano da nessuna parte e anche se una litigata può essere utile ogni tanto per tirare fuori quello che si pensa o per chiarire una determinata situazione... il silenzio che ne consegue non è mai foriero di buone cose. Perlomeno il silenzio troppo lungo. Papa Francesco dice "fate sempre la pace prima di andare a dormire". Ed è un ottimo consiglio che ho cercato di fare mio e che passo a tutti.
A volte (spesso!) quando si litiga si cerca di portare l'altro dalla nostra parte, di obbligarlo al nostro pensiero. E la stessa cosa vuole ovviamente cercare di fare il partner. E' come un tiro alla fune, dove in questo caso caso vince chi probabilmente urla di più o è più "prepotente".
Andiamo allora alla radice del problema: io ti lascio parlare ed ascolto il tuo punto di vista. Poi tu ascolti me e il mio. E incontriamoci a metà strada proprio dove c'è il fiocchetto della fune senza che nessuno per un attimo cerchi più di tirarla.
Quello è il magico momento della COMPRENSIONE e della CONDIVISIONE. Credetemi amici, non c'è niente di più sacro e prezioso in una coppia: la comprensione.
Io ti capisco, tu mi capisci. Insieme addiveniamo ad una soluzione. O ad un compromesso, perchè no. La vita è fatta anche di questo. Ma la cosa importante è che si volta pagina, ci si mette una croce sopra e si va a dormire uniti. Riappacificati e spogliati di tutta la rabbia, il rancore e l'agitazione che il litigio ci ha messo addosso. Spogliati anche dei vestiti... perchè esiste un fantastico modo di fare la pace la sera prima di dormire.
Ma non ditelo a Papa Francesco.
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