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La teoria della sala d'attesa


Il vecchio detto "se si chiude una porta si apre un portone", credo sia il semplicistico riassunto della teoria che ora vado a spiegavi.

E' successo a tutti di attraversare un periodo nero, un periodo di difficoltà che ci sono sembrate insormontabili: problemi di cuore, di salute, lavorativi... giornate così nere e negative si sono susseguite per così tanto tempo da farci credere fossero la normalità e che quella sarebbe stata la nostra quotidianità.
Invece, dopo un tunnel di spiacevoli esperienze, d'un tratto una porta si è aperta.
E da quel momento tutto è cambiato.

Dopo anni nei quali si è cercata l'anima gemella trovando solo avventure vuote e senza senso, la dolce metà è entrata nella nostra vita in maniera del tutto inattesa ed inaspettata, facendoci conoscere per davvero il significato della parola "amore".

Dopo mesi durante i quali ci siamo recati sul posto di lavoro sentendoci frustrati e non considerati appieno, arrivando a credere che nulla sarebbe mai cambiato e che saremmo rimasti per sempre l'inutile rotella di un immenso ingranaggio... ecco che arriva la proposta di lavoro che ci cambia letteralmente la vita e ci fa credere nuovamente in noi stessi, nelle nostre possibilità e potenzialità.

Quando la salute aveva deciso di abbandonare il nostro corpo e ci eravamo ormai abituati agli esiti tristemente positivi degli esami, dopo gli interventi, la sofferenza fisica e mentale, le terapie, le cicatrici, le notti insonni e quel dottore che con tranquilla saccenza aveva sentenziato "mi dispiace, ma con quello che ha avuto, non potrà mai avere figli"... In questo turbinio nero ed incomprensibile di eventi che ci hanno avvolto per un tempo quasi interminabile, uno spiraglio di luce fa capolino.

Un ritardo di 6 giorni, un test di gravidanza positivo. E dopo 9 mesi una nuova vita sana e forte entra a far parte del tuo mondo rendendolo speciale e unico.

Cari amici, quello che cerco di dirvi è che la vita è fatta di appuntamenti con cose bellissime, avvenimenti felici e storie stupende.

Ma prima di essere "ricevuti" dalla felicità, dobbiamo attendere.
Ecco il significato della sala d'attesa. Il dover attendere, l'aspettare con la convinzione che prima o poi arriverà il nostro turno, la porta della felicità si aprirà e toccherà a noi.

Non dico che si debba per forza aspettare soffrendo per giungere alla gioia, dico solo che l'attesa rende poi la felicità particolarmente saporita.

E non dimentichiamo che nella sala d'attesa ci può capitare di conoscere persone straordinarie, può capitare di ascoltare storie che possono in qualche modo arricchirci, possiamo condividere il nostro percorso e trovare nuovi spunti, nuovi modi di leggere le esperienze, magari con una chiave diversa.
La sala d'attesa può essere preziosa, non perdiamo occasione di trarne il meglio.

Purtroppo non so dirvi quanto l'attesa debba durare per ognuno di voi.
Ma quello che è certo è che prima o poi arriva il turno di tutti.
L'importante è non perdere la speranza!
E soprattutto non andarsene!
Chi lascia la sala d'attesa rinuncia alla felicità e si autoconvince che la sofferenza sia davvero la normalità e che nulla possa cambiare. La speranza è vita!
Senza speranza ogni porta rimarrà per sempre chiusa.

Buona attesa a tutti!

Sentirsi desiderati... quanto conta in una coppia?

Risposta: è essenziale!
Sentirsi desiderati all'interno di una coppia è, a mio parere, una cosa essenziale!
Una condizione che deve esserci sempre, che non deve scemare nel tempo e che, soprattutto, dev'essere bilaterale: è quindi importante per la donna, quanto per l'uomo.
Quante sono le coppie che scoppiano oggigiorno? E quante volte sentiamo dire "non c'era mai, non si interessava più a me, non mi degnava della minima attenzione".
Cari amici, le attenzioni che desideriamo avere dal nostro partner, l'essere considerati, il sentire, il percepire che in lui / lei c'è ancora il desiderio di noi, di averci accanto anche (perchè no?!) fisicamente, sono cose importantissime, ma non possiamo pretendere di sentirci sempre al centro del suo mondo, se anche per noi non è lo stesso.
Mi spiego: ci piace ricevere complimenti, ma non gliene facciamo mai?
Amiamo le sue sorprese, le improvvisate, i bigliettini e i piccoli gesti inaspettati: ma a quando risale il nostro ultimo gesto rivolto a lui / lei?
E ancora: ci piace da morire che lui / lei, ci desideri sessualmente e che ce lo dimostri apertamente... ma quante volte siamo noi a prendere l'iniziativa?
Il fatto che tutte queste cose le debba sempre fare l'uomo "perchè è giusto che sia così" è un concetto ormai arcaico e decisamente superato.
Noi donne ci siamo battute per la parità dei sessi in tanti campi della vita e in molti di essi l'abbiamo ottenuta. Ma parità dei sessi significa anche che, in una coppia, entrambi debbano  battersi l'uno per l'altra, che entrambi debbano impegnarsi per far funzionare un rapporto e che entrambi abbiano gli stessi diritti e doveri.
Per convincervi che non racconto corbellerie, passo la parola ad una vera e propria esperta in materia, la dott.ssa Marzia Rainoldi, laureata in Scienze dell'Educazione e Scienze della Formazione con Master in Psicosessuologia Clinica e Teatroterapia... oltre che una delle persone più colte ed intelligenti che io conosca... e una delle mie migliori amiche di tutti i tempi!

D: Sentirsi desiderati all'interno di una coppia, quanto fa bene alla coppia stessa e alla propria autostima?
R: Il desiderio aumenta senza dubbio l'autostima, ma nella coppia si attraversano varie fasi che lo fanno calare. Questo non vuol dire che non ci si ami più. Se il suo manifestarsi risulta discontinuo o assente, allora c'è un problema di fondo legato all'adattamento della persona a vecchi o nuovi equilibri (ad esempio le preoccupazioni dovute a figli, menopausa, pensionamento...). Molte volte ci si chiede "se non desidero più il mio partner, vuol dire che non lo amo più?". In realtà, nella coppia, anche se manca il desiderio forte, permane un sentimento profondo che a volte rende ancora più difficile comprendere l'assenza del desiderio stesso. Dalla fase passionale tipica del primo periodo dell'innamoramento, il desiderio si trasforma e, pur mantenendo la sua connotazione sessuale, può diventare più soffuso, meno impetuoso, meno istintuale e, in tal senso, rischia di non essere riconosciuto come tale.

D: Le fantasie sessuali, all'interno della coppia, sono l'ultima spiaggia di una coppia alla deriva, o sono invece una componente importante che può anche rendere il rapporto più saldo?
R: Posto che non debba mai esserci correlazione tra desiderio sopito e sentimento sopito perchè sono due cose ben distinte, direi che le fantasie sessuali non sono affatto un'ultima spiaggia! Anzi, sono quelle piccole scoperte che aiutano la coppia a rendersi ancora più disinibita, sono espedienti che nella coppia fanno uscire quel lato del proprio IO che nella vita di tutti i giorni rimane velato o che, per timore di non essere compresi, resta del tutto nascosto. Il parlarne con il partner invece e il condividere tali fantasie è indice di grande complicità e quindi, per forza di cose, di solidità e stabilità del rapporto.

D: Infine, al giorno d'oggi la mancanza di attenzioni del partner può essere ed è causa di separazioni; quali sono i campanellini d'allarme da non sottovalutare?
R: La coppia in effetti ha un compito non facile, quello di stare al passo con le trasformazioni che avvengono nella vita di ognuno dei due, cercare di cogliere lo stato d'animo del partner e di non sottovalutarlo... perchè anche la più piccola modifica che a noi può sembrare naturale e banale, nella vita del nostro partner può fare la differenza. E' necessario quindi stargli sempre accanto e non farlo sentire "solo". Il desiderio può avere tante espressioni, l'importante è saperle riconoscere e condividere, piuttosto che chiudersi a riccio e praticare il ritiro totale!

Che altro dirvi?
Stasera correte a casa da vostro marito (o da vostra moglie) e ditegli quanto lo amate e quanto sia importante per voi. Non datelo per scontato! Proprio perchè sapete quanto sia bello sentirvelo dire, pensate anche a quanto renderete felice il vostro partner ad ascoltarlo dalle vostre labbra.
Ovviamente non limitatevi alle parole... date libero sfogo alla vostra fantasia, lo stupirete piacevolmente! Provare per credere!

(grazie a Marzia Rainoldi per la consulenza... professionale ed informale al tempo stesso!)