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Gruppi Facebook: dove finisce la solidarietà e inizia la furbizia!

Oggi vi parlo dei gruppi di Facebook.

Pagine, cioè, create da qualcuno (un amministratore) con uno scopo ben preciso, un obiettivo, un numero svariato di membri, a volte dei moderatori e un regolamento.

Ora, gruppi di FB mirati alla compravendita ce ne sono la metà di 1000, divisi più che altro per zona, provincia, regione. Ci sono poi dei gruppi dedicati esclusivamente agli animali (per lo più in regalo o che cercano nuova famiglia). Gruppi di mamme (più o meno insidiosi) ricchi di domande alle quali il 90% delle volte potrebbero rispondersi da sole… ed infine ci sono gruppi che anche io ho scoperto da non molto tempo. Sono i gruppi del “regalo”.

Assumono diverse denominazioni ma il concetto di base è sempre lo stesso:
Te lo regalo se vieni e prendertelo”, “Te lo regalo, a me non serve più”… etc.
Ho trovato e trovo tuttora questi gruppi di grandissima utilità. E non solo per chi beneficia delle donazioni, ma anche perché, più spesso di quanto pensassimo, tutto ciò che a noi sembra superfluo o inutile, può diventare per qualcuno la materia prima per qualcosa di creativo e artigianale.

Se in casa ho qualcosa che non mi serve, ma che io stessa reputo invendibile (e non perché sia rotto o necessariamente inutile), ma proprio perché io per prima non lo reputo di alcuna utilità, mi basta fargli una foto, postarlo sul gruppo specificando di dove sono e quando può essere ritirato e… aspettare che qualcuno interessato si faccia avanti!
Fin qui tutto semplice, utile e senza difficoltà di sorta.

Quella che come al solito mi lascia basita è, come sempre, la presenza dei furbetti, più o meno mal celati dietro commenti e post che fregherebbero chiunque!

Mi spiego meglio…

Persone che non regalano mai nulla (e ci sta, magari sono più bisognose) che si mettono in coda per qualunque cosa! Qualsiasi taglia di vestiti/scarpe, qualunque genere di mobile, elettrodomestico, utensile… tutto! Viene da chiedersi: sono veramente persone bisognose o magari persone che cercano di accaparrarsi qualcosa di gratuito per poi rivenderselo nei mercatini?

E ancora: persone che, come prima, non regalano mai nulla, che postano sul loro profilo personale bellissime immagini di weekend in trasferta in luoghi da favola o fantastiche tavolate con grigliate di pesce a perdita d’occhio in compagnia di amici… e che poi elemosinano di tutto!!!

Cerco bimby, stereo, aspirapolvere, motorino, macchina”… perché non “casa” a questo punto?


Come possiamo sapere se una persona è realmente interessata ad una donazione, nel senso che ne ha davvero “bisogno” e regalandogliela faremmo davvero una cosa buona… e come possiamo sapere invece se quella persona alla quale stiamo regalando qualcosa… in realtà se la passa davvero mica male?! E se tenesse a mano sulle ostriche, forse ciò che le serve potrebbe comprarselo, senza toglierlo a chi ha davvero una reale necessità.
Insomma, come sempre entra in gioco il buon senso.
La parte migliore o peggiore di noi che fa capolino quando vede una buona occasione.

Quindi, da un lato l’onestà nel non prevaricare gli altri: se in fondo di una cosa non ne abbiamo bisogno e non ci serve, perché toglierla a chi davvero può essere utile?
Dall’altro lato, una capacità di discernimento che in qualche modo è innata: il capire se e in che misura c’è la fregatura. E se c’è, dribblarla.
Chi regala lo fa in buona fede. Lo fa per liberarsi e, se può, fare del bene (la coscienza ci guadagna e ci fa sentire a posto con noi stessi).
Chi si mette in coda… ahimè, non sempre lo fa in buona fede.
O non ne ha bisogno… o se cerca qualcosa in regalo, facilmente potrebbe anche comprarselo. Tutta colpa del braccino corto che non arriva al portafoglio.
Conclusione: meglio passare per poveracci e chiedere in regalo?
Oppure: meglio essere sempre e comunque noi stessi, a costo di non cavare un ragno dal buco?
Per me la risposta è piuttosto scontata. Evidentemente però non per tutti lo è...

E voi, come la pensate?

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